

Storia della cappella
La Cappella di San Michele a Semifonte è l’unico edificio costruito nell’area del castello di Semifonte dopo la distruzione ed il divieto assoluto di riedificazione imposto da Firenze nel 1203.
È l’eccezione che conferma la regola, il tempietto si impone sulla sommità della collina e diviene il sigillo del potere di Firenze. Infatti, la cappella è sormontata da una cupola ottagonale che riproduce con spiccata fedeltà il la cupola de Duomo di Firenze del Brunelleschi. In questo modo, l’emblema di Firenze sovrasta la campagna rendendosi visibile dalle colline limitrofe.

Quando è aperta la cupola?
Tutti i sabati e le domeniche dalle 16:30 alle 19:30 (orario fino al 30 sett)
dal 15 aprile al 15 ottobre, grazie ai nostri volontari. Chiedere info per aperture straordinarie info@summofonte.org
Cosa fare a Semifonte
La cupola di San Michele Arcangelo è meta di molte passeggiate e trekking organizzati o più spontanei.
Questo posto magico ha una storia anche per gli innamorati: si dice che se una coppia fa tre giri intorno alla cupola non si lascerà più. E infatti molte coppie scelgono di festeggiare qui il loro matrimonio o il rinnovo delle promesse.
Ovviamente la storia di Semifonte è molto affascinante e ci sono guide turistiche che la inseriscono all’interno del loro percorso di guida, e tra queste alcune sono anche visite tattili per ipovedenti e non vedenti.

Ultime mostre ospitate
La cappella di Semifonte alle volte ospita anche mostre temporanee.
Ti piacerebbe esporre a Semifonte?
Contattaci scrivendo a info@summofonte.org per proporre la tua mostra



La comunità di Semifonte
Vive ancora nella comunità locale e nella sua tradizione il mito della Città di Semifonte. Dopo la distruzione Firenze potenzio il castello di Certaldo di Vico d’Elsa e di Barberino Val d’Elsa, come fece costruire le torri di Petrognano con funzione di presidio. Probabilmente a controllo che Semifonte non iniziasse nuovamente ad essere costruita.
Nei secoli successivi Firenze lascio che crescesse la fama di Semifonte come grande e potente città, aumentare la grandezza della nemica sconfitta aumentava ancora di più la grandezza di Firenze. Così, importanti famiglie fiorentine i cui antenati dovettero lasciare Semifonte, come i Velluti, i Pitti, i Barberini, vantarono le proprie origini semifontesi. Dante la cita nel paradiso della divina commedia come luogo di commercio e di scambio.
Oggi, Semifonte è un elemento indentitario fortissimo nella comunità locale. In molti frequentano vari luoghi della collina, alcuni di essi considerati sacri come le fonti con acque con vari poteri medicamentosi. Semifonte è anche un luogo civico dove si rinnovano accordi e promesse anche fra gli innamorati..


La pala d’altare del Poccetti
La collocazione originale diella straordinaria pala di Bernardino Poccetti era proprio la cappella di San Michele Arcangelo a Semifonte.
Fu rimossa da lì già molti anni fa, ma è tornata alla ribalta qualche tempo fa, in occasione di una prima fase di restauro e consolidamento volta a fermarne il degrado.
Intorno al 1590 il canonico Giovan Battista Capponi, con il permesso del Granduca, aveva iniziato a costruire la cappella sull’area proibita della città di Semifonte. Il canonico morì senza vederla terminata: l’opera venne compiuta, come richiesto nel suo testamento, dal nipote ed erede Neri Capponi.
Neri commissionò la pala per l’altare al Poccetti, pittore molto attivo anche alla corte medicea.
L’artista ha raffigurato San Michele Arcangelo circondato da diversi personaggi, possibili ritratti di membri della famiglia Capponi.
L’ultimo Capodanno Toscano di Semifonte
Corto di Francesco Mattonai, con la compartecipazione del Consiglio regionale della Toscana e il patrocinio del Comune di Barberino Tavarnelle
Pagina realizzata in co-progettazione con il Comune di Barberino Tavarnelle
