Mostra “I luoghi di Dante nelle tavole di Massimo Tosi” alla cupola di Semifonte

Domenica 5 settembre, ore 17:30 Cupola di San Michele Arcangelo a Semifonte
Inaugurazione della mostra “I luoghi di Dante nelle tavole di Massimo Tosi”

Programma inaugurazione

  • Saluti istituzionali dell’Assessore Giacomo Trentanovi e del Gruppo Archeologico Achu
  • Presentazione del catalogo della mostra a cura di Alice Chiostrini, storica dell’arte del Gruppo Archeologico Achu
  • Intervento dell’autore, Professore Massimo Tosi
Prenotazione consigliata, Green pass obbligatorio
?
info@summofonte.org ☎️ 3920989829
Acquarello della cupola di San Michele Arcangelo a Semifonte del prof. Massimo Tosi

Nell’anno in cui ricorrono i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, il Prof. Massimo Tosi illustra, attraverso i suoi celebri disegni acquarellati, i luoghi in cui il sommo poeta ha vissuto, e i monumenti che ha ammirato, ricostruendoli e reinterpretandoli in maniera filologica, con un tocco di romanticismo.

Spesso sono luoghi ormai trasformati dal corso del tempo, come la città di Firenze e la sua cattedrale di Santa Maria del Fiore, allora meglio conosciuta come Santa Reparata. Altri sono serviti come spunto per la composizione della sua Commedia, come la Torre della Muda del violento conte Ugolino e la Rocca di Cerbaia dei conti Alberti, sulla strada verso Bologna. Proprio gli stessi conti che fondarono il castello di Semifonte, distrutto dalle truppe fiorentine nel 1202, dopo anni di assedi intermittenti. Una storia, quella di Semifonte, che Dante conosce bene e che infatti tira in ballo nella terza cantica del Paradiso con i famosi versi:

Ricostruzione del borgo di Semifonte a opera del prof. Tosi

“Se la gente ch’al mondo più traligna non fosse stata a Cesare noverca, ma come madre a suo figlio benigna, tal fatto è fiorentino e cambia e merca, che si sarebbe volto a Simifonti, là dove andava l’avolo alla cerca”
(Paradiso XVI, 58-63)

Una citazione celebre che ha fornito le basi al mito di Semifonte come città grandiosa, anch’essa illustrata dal Professor Tosi un una delle sue più note reinterpretazioni.

Rispondi